Apple Pay, dal 2015 pagheremo così?

Pensiamo a un acquisto online. Scegliamo il prodotto e al momento del pagamento iniziano i soliti problemi… dove ho messo Postepay/ Paypal dopo l’ultima volta? Quante volte devo controllare di avere inserito i dati correttamente? Oppure pensiamo alle carte smagnetizzate; proprio quando siamo alla cassa o al pagamento in contanti che si conclude con un resto in monetine che perderemo in borsa o nelle tasche. L’unico che sorride dopo questi pensieri è probabilmente Tim Cook. Apple infatti ha proposto tra le varie novità che ci aspettano nel 2015, Apple pay.

Apple Pay

Di che si tratta? Nulla di più che un metodo di pagamento, ma la vera novità sta nel suo “modus operandi”. Una volta salvate le nostre carte di credito (operazione possibile anche solo fotografandole) su Passbook, ossia un’ applicazione equivalente a un portafoglio virtuale, per saldare il conto del prossimo acquisto che intendiamo fare, basterà avvicinare lo smartphone all’ apposito dispositivo in cassa (a meno che stiamo effettuando l’operazione online); posizionando nel frattempo il dito sullo schermo per consentire la lettura delle impronte digitali. Fin qui tutto appare molto bello ed entusiasmante, oltre che veloce, ma sorgono spontanei dei dubbi riguardo la sicurezza di un metodo tale.

Nessun problema, anzi… Apple pay pare sia persino più affidabile dei sistemi attuali. Innanzitutto il riconoscimento delle impronte digitali ci garantisce di essere gli unici ad usufruire delle nostre carte di credito, che dopo la registrazione vengono salavate in uno spazio apposito del telefono e mai trasmesse a Apple. In secondo luogo le famose 16 cifre di riconoscimento della carta non verranno mai comunicate a nessuno, in quanto ogni transazione viene effettuata attraverso un Device Account Number, ossia un codice non fisso; che cambia per ogni operazione. Infine, i nostri movimenti non saranno rintracciabili dalla “mela”, che potrà esclusivamente fornirci una lista delle ultime spese effettuate.