Digione accusa Apple di plagio per l’iPhone 6

Apple ha sempre accusato Xiaomi di copiare i suoi prodotti. Una accusa forse giustificata, se si pensa che la rampantissima azienda cinese  è stata ribattezzata la Apple cinese, proprio per la grande qualità dei suoi prodotti, magari non molto originali, ma comunque sempre su ottimi livelli anche dal punto di vista del design.

iPhone 6

Ora però arriva la legge del contrappasso e a finire sul banco degli imputati con l’infamante accusa di plagio è proprio la casa di Cupertino. Ad elevarla è un produttore cinese di smartphone, Digione, secondo cui il design di iPhone 6  e di 6 Plus sarebbe troppo simile a quello dei suoi prodotti, per essere un semplice caso.

La stessa azienda ha quindi provveduto a pubblicare online una lettera inviata alla compagnia statunitense nel mese di settembre appena passato, con la quale sollevava il problema dell’eccessiva somiglianza dei nuovi iPhone rispetto al proprio smartphone, il cui design è peraltro protetto da un brevetto. Il dispositivo in questione, si chiama V6 ed è commercializzato con il brand ‘100+’ a un prezzo che si aggira intorno ai 130 dollari.

Digione ha chiesto la registrazione del brevetto sin dal gennaio scorso, riuscendo infine ad ottenerlo a luglio dall’ufficio cinese per la proprietà intellettuale. Il V6, dotato di uno schermo da 5,5 pollici e sistema operativo Android, è poi arrivato sui mercati soltanto nel mese di aprile, alcuni mesi prima dell’iPhone 6. Proprio l”accusa elevata da Digione va quindi a ribaltare letteralmente i ruoli, trasformando Apple da accusatore in accusato. Sono ormai diversi anni, infatti, che in Cina si possono trovare copie più o meno fatte bene di telefonini occidentali, tra cui iPhone.

Lo stesso procedimento che ha visto il proliferare di prodotti di brand famosi a livello planetario. Ancora più noto il caso dio Xiaomi, ormai diventato il terzo attore sul mercato globale, più volte accusata dalla casa di Cupetino di copiare i suoi iPhone. L’accusa di Digione ribalta letteralmente le parti, per la serie: chi la fa, se l’aspetti.