Google e il diritto all’oblio

Sono tantissimi gli utenti di internet, dal pc o dallo smartphone, che utilizzano Google per le loro ricerche online : da alcuni mesi la corte costituzionale europea obbliga Google e tutti coloro che pubblicano notizie, link, siti web, a cancellare dai risultati delle loro ricerche tutti i dati riguardanti persone che desiderano venire dimenticate, e quindi, per rispetto della loro privacy, non vogliono più venire collegate a fatti di vario genere avvenuti nel passato.

Google diritto oblio

Google, così come Wikipedia, hanno dato testa alla corte europea, perché per ora tendono a cancellare dalle ricerche coloro che lo richiedono, ma in genere mantengono attiva la pagina su cui le notizie sono riportate; quindi se io cerco in Google il nome di X che 30 anni fa uccise un passante, probabilmente non avrò alcuna pagina in risposta; ma se effettuo una ricerca con il nome del luogo in cui è avvenuto l’incidente, potrei trovare tutti i dati. Google si è difesa dichiarando che una cosa è il diritto all’oblio, un’altra è mantenere memoria storica dei fatti.

oltre a questo, nei mesi passati Google ha ricevuto decine di migliaia di richieste di rimozione di link di vario tipo e natura, e nel 50% dei casi tali richieste erano state effettuate dai concorrenti delle persone di cui si richiedeva la rimozione dal motore di ricerca di Google: come se il Signor Mario, proprietario di una pescheria, richiedesse la rimozione dal motore di ricerca di Google delle pagine in cui 3 anni fa si segnalavano gli sconti della pescheria del Signor Giuseppe, che si trova di fronte a quella del Signor Mario.

Capite anche voi come sia difficile in molti casi capire quali link riportino fatti ormai non interessanti per la storia contemporanea; oltre a questo, gran parte delle richieste vengono effettuate da persone che in passato hanno commesso dei crimini, che vogliono che la loro fedina penale venga tolta da internet (richiesta legittima). Ma nel momento in cui dovessero nuovamente delinquere, nessuno vieta ad alcun sito di riproporre anche i precedenti crimini, perché si correlano direttamente ai fatti avvenuti nel quotidiano. La questione della privacy sulla rete diviene sempre più complessa.