Il declino del produttore di Angry Birds

Non è di certo il periodo migliore per la compagnia finlandese Rovio, da anni in costante crisi per i risultati non proprio eccezionali. Vendite deludenti, profitti in costante calo sono le condizioni che hanno causato un declino che appare sempre più grave negli ultimi due anni. Sembrano lontani i tempi nel quale la compagnia assurgeva agli onori della cronaca per la realizzazione di Angry Birds, il gioco che tanti utenti ha appassionato. Ora sembra proprio che il rompicapo degli uccelli arrabbiati non sia più sufficiente a risollevare una situazione drammatica.

rovio

Uno dei provvedimenti classici che le compagnie che soffrono di un calo dei profitti è quello di iniziare a licenziare i dipendenti. Ed è proprio quello che Rovio farà nei prossimi mesi con un taglio del personale di ben 260 persone. Una scure pesantissima se solo si pensa che una tale quantità di licenziamenti porterà alla diminuzione del 40% del totale dei dipendenti. Insomma una rimodulazione davvero pesante per l’azienda scandinava. Ad annunciare la notizia sono stati gli stessi vertici aziendali che hanno aggiunto come i tagli riguarderanno tutti i settori produttivi di Rovio. Nessun comparto sarà risparmiato dai licenziamenti, tranne uno; la squadra che, in queste settimane, si sta occupando della realizzazione di Angry Birds 3D non sarà toccata.

Un progetto importate quest’ultimo per la compagnia nordica che mira a ripercorrere la strada del successo che riscontrò il gioco al suo debutto, nel lontano 2009. La quantità di download registrata dal gioco raggiunse cifre incredibili. Stesso discorso anche per il “sequel” cioè Angry Birds 2 che ha riscontrato l’apprezzamento del pubblico ansioso di giocare alla seconda serie del gioco. Tornando al tema dei licenziamenti Pekka Rantala, ceo di Rovio, ha spiegato come una struttura “più snella ed agile” sia necessaria per permettere alla compagnia di andare avanti in un mondo sempre più agguerrito come il mercato della telefonia mobile.